RECUPERO FUNZIONALE E RIQUALIFICAZIONE DI UN PLESSO DA ADIBIRE A ISTITUTO EUROPEO PER LA MONTAGNA

Concorso di idee

Gruppo di lavoro: Duccio Dinale, Davide Ferro, Domenico Patassini, Erich Trevisiol

Luogo: Roana (Vi)

Anno: 2008

Cliente: Associazione dei comuni dell’altopiano di Asiago: ASIAGO – ENEGO – FOZA – GALLIO – LUSIANA – ROANA e ROTZO

ALLEGATI

Il concorso è stato indetto dall’Associazione dei comuni dell’Altopiano di Asiago con l’obiettivo di riqualificare un complesso edilizio esistente e realizzare un Istituto di ricerca multidisciplinare per le problematiche sociali, economiche, agricole, ambientali, culturali e turistiche nelle aree di montagna.

 

scelte progettuali

 

Inserimento paesaggistico. L’integrazione della ristrutturazione degli immobili col paesaggio è uno dei meta-obiettivi del Progetto. Così viene in parte rimodellata la morfologia originaria. Negli anni 30 fu infatti spianata la sommità della collina  per costruire” la cattedra”. Con il progetto viene ricreato un rilievo collinare fino al livello del primo piano dei fabbricati attuali, sotto una porzione del quale  troveranno luogo le nuove funzioni  dell’IEM.

 

Recupero e riqualificazione dell’impianto planimetrico del costruito. Sono conservate le tracce fuori terra di tutti i fabbricati esistenti del complessivo impianto planivolumetrico  (a “punto di domanda rovesciato”) preservandone solo lo scheletro stilizzato. La conservazione dell’impianto accompagna la rimodellazione morfologica della collina. Nell’edificio reso ipogeo vengono recuperate tutte le murature perimetrali dei fabbricati attuali. Le murature perimetrali originali distinguono i vari ambiti funzionali.

 

Recupero e riqualificazione fabbricati. Il vincolo è stato rispettato nel corpo di fabbrica del ‘600 ed in quello più significativo, sotto il punto di vista della cifra stilistica, degli anni ’30.  Questi edifici sono recuperati con ristrutturazione che conserva la superficie esterna dei manufatti compresi i caratteri architettonici,  integrandoli con nuove aperture in linea con la partizione e la metrica originali.

 

Gestione basata sulle 3 erre (risparmio, riuso, riciclo). La gestione è garantita sia a livello interno che esterno in modo da ottimizzare risparmio  riuso e riciclo delle acque e l’autoproduzione di surplus energetico da fotovoltaico .

 

Verso un nuovo modello di sviluppo locale. L’attuale modello di sviluppo assume il turismo come ‘pivot’, come base della crescita economica e principale domanda di energia. La dimensione rurale (ed agroforestale) è considerata una risorsa ancillare. L’inversione che il Progetto propone è dovuta ai problemi che l’attuale modello di sviluppo non riesce a risolvere e alla necessità di risposta e adeguamento ai cambiamenti climatici che interessano gli ambienti montani. Nello specifico si valorizza la dimensione locale e ‘distribuita’. In questa prospettiva l’economia del territorio non si limita ad assumere come base un’attività prevalente (il turismo, nelle sue molteplici declinazioni), ma punta ad un equilibrio ‘locale’ fra paesaggi, produzione alimentare a filiera corta, bilancio energetico e domande sociali. Poiché l’ equilibrio muta con entità e composizione delle domande stagionali va colta la sua dimensione temporale e ciclica. Questa dimensione cadenza le attività dell’istituto.

Poiché l’equilibrio varia a seconda dei contesti alpini, con le molteplici relazioni che essi intrattengono con le fasce pre-alpine e le pianure contigue, si arricchiscono le occasioni di studio e sperimentazione.